Ideatore di una scultura permeata un fascino singolare, l’artista Matteo Lo Greco ci introduce con disarmante semplicità alla scoperta del suo linguaggio. Entrate anche voi nell’universo artistico di Matteo Lo Grecoe lasciatevi sedurre dall’innato delle sculture degli attimi del vuoto.Nelle sue creature magicamente sospese divaga il senso dell’eterno.Sono figure immobili senza tempo,cariche di una forza primordiale, infinite e disadorne,instancabili e fiere, e quel senso d’inatteso che divaga sul loro volto senza fine. Nella magia irrequieta di un movimento interno che non ha bisogno di essere accennato, ma che pure è in procinto d’iniziare a filmare l’irruenti scorrere delle ore, in un luogo senza tempo e senza memoria, muti testimoni dell’eternità.

Vi è un anelito all’infinito: il poco che acquista lo spazio del tutto e l’eternità racchiusa in un sussurro di voce e di pensiero.Come un lento migrare senza fine. Una sintesi tra materia e forma, movimento e stasi, immobilità danzante e danza nella stasi. Di certo qualcosa che nessun mortale potrà mai svelare: la verità ultima delle cose, il doppio incongruo dell’ambiguo e la  dolcezza suavente della scelta coerente.

Una grande filosofia di vita, un messaggio da tramandare ai posteri. Di certo qualcosa che sfugge all’occhio comune,eppure è lì: muto testimone dell’attimo eterno del presente.

agrigento 11 novembre 2009

Desislava Gambino – pittrice  recensionista –